Survivor Story - Parte 1

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  1. Klascov
     
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    Ero rinchiuso dentro casa come un topo.
    Mentre quei cosi girovagavano intorno alla casa. Forse sapevano che ero lì.
    Uno di loro urtò contro la porta, e gli altri attirati dal rumore
    si diressero verso di lui.
    Anche se non erano più umani, riuscivano a sentire perfettamente i suoni
    non so come, ma ci riuscivano.
    Io, spiando dalla finestra mi accorsi che 8 di loro stavano andando incontro al putrido, che sbatteva le mani contro la porta.
    Allora presi la pistola che avevo appoggiato sul cassetto e aspettai dietro al muro dell'entrata, il mio cuore iniziò a battere velocemente.
    Avevo paura che quei putridi entrassero dentro casa per poi farmi a pezzi.
    Non sto parlando di quei zombie che vedevamo in televisione, ma questi...
    Non so come dirvelo... Sono più veloci.
    Sono persone che da lontano possono apparire normali, ma da vicino, non sono così.
    Ne ho già incontrato uno di persona, salvandomi per un pelo.
    Ad tratto, non sentì più urtare nessuno contro la porta.
    Dopo pochi secondi, una botta forte fece cadere a terra la porta.
    Io strinsi con forza la pistola e spiai senza farmi vedere.
    Non vedevo nessuno, era notte fonda e oltre alla porta non riuscivo a vedere.
    Spiai per un minuto circa, ma niente. Nessuno stava entrando.
    Forse quei putridi volevano solo abbattere la porta.
    Rimasi dietro al muro ad aspettare, quando ad un tratto sentì un rumore.
    Erano rumori di veicoli che si avvicinavano alla casa.
    Quando ad un tratto iniziarono gli spari.
    Sentivo della gente urlare, come se si stessero dando degli ordini.
    Forse erano dei militari, oppure... dei banditi.
    Non volevo rischiare la mia vita per vedere chi era là fuori.
    Dopo qualche minuto gli spari cessarono.
    Sentì parlare qualcuno, che disse
    <<controllate le case, prendete tutto quello che possiamo trasportare nei furgoni. Andate!>>
    Ero sicuro al 100% che quelli là erano dei banditi, l'istinto me lo suggeriva.
    Allora, senza far rumore mi diressi al piano di sopra, guardandomi intorno.
    Salì le scale e mi chiusi dentro la camera da letto.
    La casa non era mia, e di conseguenza, non sapevo se c'era qualche nascondiglio perfetto.
    Mi chiusi dentro ad un armadio, mettendo davanti a me dei vestiti, in modo tale che se aprivano l'armadio non mi vedevano se non toglievano prima i vestiti.
    La paura di essere trovato era tanta. Se i banditi mi avrebbero catturato, sicuramente sarai diventato un loro schiavo.
    Oppure mi avrebbero ucciso, non lo so, ma una cosa la sapevo.
    Quella gente non ha un briciolo di umanità.
    Dopo qualche minuto, sentì qualcuno entrare dentro la stanza.
    I suoi passi erano lenti e sicuramente si stava guardando in giro con attenzione.
    Camminò per tutta la stanza, frugando nei cassetti.
    Quando ad un tratto aprì l'armadio.
    Il mio cuore si fermò, la paura si impadronì di me, ero immobile e non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo, non riuscivo nemmeno a respirare.
    Iniziai a sudare, mentre l'uomo guardava i vestiti senza toccarli.
    Quando ad un tratto, qualcuno disse gridando.
    <<raggrupparsi! Abbiamo raccolto più del dovuto, si torna alla base!>>
    L'uomo che era davanti a me, si girò, e andò via a passo veloce.
    In quel momento ringraziai Dio per avermi salvato.
    Mi accasciai a terra, respirando affannosamente.
    Il mio cuore batteva così forte che poteva esplodere da un momento all'altro.
    Rimasi accasciato per molti minuti, non avevo il coraggio di uscire dall'armadio.
    Avevo paura, e nemmeno la pistola che avevo con me mi dava la forza per uscire.
    E senza accorgermene mi addormentai.
    Mi sveglia bruscamente, era mattina, ed era caduto qualcosa di pesante di sotto.
    Afferrai la pistola e lentamente uscì dall'armadio.
    Mi avvicinai verso la porta e spiai.
    Non c'era nessuno, quando ad un tratto sentì un'altro rumore.
    Questa volta qualcuno aveva spostato il divano di sotto, ne ero sicuro.
    Quando una voce femminile disse a bassa voce
    <<la vuoi smettere di fare casino?>>
    Erano dei superstiti come me, ne ero sicuro.
    Però, non me la sentivo di uscire a braccia aperte.
    Potevano essere anche armati per quanto ne so.
    Ho forse, avrebbero sparato a vista, senza pensarci due volte chi fossi.
    Non volevo rischiare. Così mi avvicinai verso le scale e spiai.
    C'era una ragazza con i capelli neri e lisci, indossava un giubbotto nero, era molto fino come tessuto.
    Stava controllando tutti i cassetti dell'entrata.
    Così scesi due gradini e mi accorsi che c'era un'altra ragazza con lei.
    Aveva i capelli castani legati con una coda, indossava un giubbotto color militare.
    Con se aveva un fucile da caccia.
    Stava spiando dalla finestra.
    Sicuramente, si accertava che la fuori non ci fosse nessuno.
    Quel fucile mi fece impressione, e decisi che era meglio rimanere lì dov'ero.
    Dopo un quarto d'ora, la ragazza con la coda disse a bassa voce
    <<c'è qualcuno la fuori. Prendi tutto e andiamocene>>
    <<non è meglio se rimaniamo nascoste qui dentro?>> rispose l'altra ragazza
    <<hai deciso di morire per caso? Muoviti!>> disse la ragazza con la coda
    Entrambe le ragazze preso gli zaini e si diressero verso la porta secondaria della casa, stando accovacciate.
    Io non sapevo se andare con loro oppure no, ero indeciso.
    Sapevo che la situazione era diventata molto delicata.
    Così decisi di scendere le scale e di seguirle, senza farmi notare.
    La ragazza con la coda spiò la fuori e disse a bassa voce
    <<lo vedo. E' un ragazzo, sembra armato>>
    <<come sembra armato?>> rispose l'altra ragazza
    <<credo che abbia una pistola con se', non lo riesco a vedere bene da qui>>
    disse la ragazza con la coda.
    <<fammi dare un occhiata>> rispose l'altra ragazza
    Ero a pochi metri da loro, dietro al muro che ci separava.
    Non sembravano pericolose, ma in questi casi è meglio stare attenti.
    Subito dopo la ragazza con la coda disse
    <<allora, ti sembra armato?>>
    <<sì è armato. Ma perchè sta fermo?>> rispose l'altra ragazza.
    <<me lo sto chiedendo anch'io. Forse sta aspettando qualcuno>>
    disse la ragazza con la coda.
    <<cosa facciamo allora, Clara?>> rispose l'altra ragazza.
    Notai che chiamò Clara, la ragazza che aveva la coda hai capelli.
    <<aspettiamo qua. Partiremo appena il ragazzo si muove>> disse Clara.
    Io continuai a spiarle senza farmi notare, anche se la cosa non mi piaceva.
    Forse dovevo uscire allo scoperto, magari aiutarle.
    Ero da solo da 2 settimane e la solitudine mi stava facendo impazzire.
    Ero indeciso, quando ad un tratto Clara disse
    <<si sta muovendo, sta vendendo verso di noi, nascondiamoci!>>
    Sentendo questo, mi stesi fermo per non farmi scoprire, mentre le due ragazze
    si nascosero dietro ad un divano.
    Poco dopo il ragazzo arrivò davanti alla porta.
    Spiai da dietro il muro, difficilmente mi avrebbe visto da questa angolazione.
    Notai che il ragazzo stava guardando dentro casa, aveva con se una pistola.
    <<c'è qualcuno?>> disse il ragazzo perplesso.
    Le ragazze non dissero niente, anch'io rimasi zitto.
    Il ragazzo entrò dentro casa, guardandosi intorno.
    Quando ad un tratto un putrido lo aggredì alle spalle, afferrando il suo zaino.
    Il ragazzo cadde a terra e gridò spaventato.
    Mi accorsi che aveva fatto cadere la sua pistola dallo spavento.
    Immediatamente indietreggiò. Il putrido aveva fatto a pezzi il suo zaino
    e lo fissava infastidito, ringhiando come se fosse un'animale.
    Erano ormai questioni di secondi prima che il putrido lo assalisse.
    Non so da dove presi la forza, uscì allo scoperto e sparai in testa al putrido
    che cadde a terra davanti al ragazzo.
    Rimasi fermo con la pistola puntata, incredulo di ciò che avevo appena fatto.
    Il ragazzo mi guardò spaventato, nessuno dei due disse niente.
    Rimanemmo in silenzio per qualche secondo.
    Il ragazzo lentamente si alzò spaventato, mentre io rimasi fermo a fissare il vuoto davanti a me, sempre con la pistola puntata.
    Era la prima volta che sparavo a qualcuno. Non ho mai avuto il coraggio di farlo
    nemmeno per difendermi.
    E' successo tutto così in fretta, che non riesco a capire come ho fatto.
    Il ragazzo mi guardò con gli occhi spalancati dalla paura, pensava sicuramente che avrei sparato anche lui.
     
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  2. T-BONES
     
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    Molto carina, mi piace come scrivi!
     
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1 replies since 15/2/2014, 01:10   69 views
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